La problematica del contesto è legata all’idea generale che per differenti motivi la scuola viene percepita come di scarso valore. È un istituto che comprende scuole di frazione con relativi problemi di comunicazione, si colloca in periferia e per questo viene percepita dal senso comune come di minor valore rispetto alle scuole centrali. C’è una forte presenza di immigrati e nella zona agglomerati di case popolari non ben integrate con il resto della comunità; questi elementi creano ulteriori pregiudizi sulla scuola portando molte famiglie ad allontanarsene. Le classi sono molto diversificate sia dal punto di vista culturale e socio-economico ma vi è inoltre un’alta presenza di bambini con disabilità.
La strategia d’innovazione si articola in tre aree; la prima riguarda la problematica della pluriclasse, per questo era necessario innanzitutto proporre un cambio di prospettiva, modificare la visione vedendo al problema non più come tale ma come una risorsa. È stato necessario fare formazione agli insegnanti ed è stata successivamente implementata la metodologia “senza zaino”. La seconda area d’intervento riguarda l’integrazione tra scuole e territorio. La scuola è entrata a far parte del progetto “piccole scuole” di INDIRE il cui filo conduttore è che ogni piccola realtà possiede un’identità unica che non deve in alcun modo essere omologata ma bensì valorizzata. È stato necessario adottare un approccio adattivo, ascoltare i problemi dal basso per poi rielaborarli e riportarti dall’alto con una visione più ampia e completa. Il dialogo euristico è fondamentale per Alfina Bertè che crede nel potere dell’ascolto e del camminare insieme passo dopo passo. Sono state attivate diverse collaborazioni e service learning con la comunità, in particolare con la parrocchia e il gruppo scout della zona; un esempio dei prodotti di queste collaborazioni è la realizzazione di un piccolo plastico da presentare all’amministrazione per la riqualificazione di un’area dove molti edifici sono stati demoliti a causa del terremoto. L’ultimo punto sul quale riflette la strategia d’innovazione è la valorizzazione delle singolarità di ogni bambino. Non è presente una progettazione annuale che risulterebbe poco mirata e poco adattabile ai cambiamenti lungo il percorso ma vi è un tracciamento formativo con costanti feedback; è un’agenda digitale (S.A.P.I.E.N.S.) del docente dove viene inserita tutta la didattica solamente dopo essere stata svolta e gli obiettivi per ogni singolo studente. La rendicontazione non esprime solo l’andamento della classe ma anche il trend per ogni studente. Lo stile è collaborativo, infatti, nell’agenda tutti i docenti hanno possibilità di vedere il lavoro degli altri in modo tale da creare condivisione e allineamento. Vengono promosse molteplici attività outdoor e per la stimolazione delle competenze emotive dei ragazzi aggiunta alla promozione della comunicazione non violenta in cui l’approccio empatico risulta chiave. La leadership è diffusa e adattiva, i docenti sono autonomi, c’è reciproco aiuto ed è fondamentale saper ascoltare, elaborare insieme e restituire visione più ampie e sistematiche dall’alto nel rispetto di ogni persona e delle volontà di ognuno evitando in tutti i casi l’imposizione.
Data l’esperienza e l’interesse di Alfina nello studio dei processi di project management, ogni azione di innovazione intrapresa nella sua scuola è pensata per sistematizzarla internamente e replicarla all’esterno.